Una canzone censurata di Giacomo Leopardi - Accademia dei Catenati - Macerata

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Una canzone censurata di Giacomo Leopardi

ATTIVITA' > Anno 2011

8 marzo 2011
Sala Conferenze della Biblioteca Statale, Macerata
in collaborazione con la Biblioteca Statale e Summa Cavea

Martedì 8 marzo 2011, in occasione della Festa della donna, si è svolto presso la Biblioteca Statale di Macerata, per iniziativa della stessa Biblioteca Statale, dell'Associazione  Summa Cavea e dell'Accademia dei Catenati, un incontro su una poesia poco nota di Giacomo Leopardi, scritta nel 1819 e rimasta da allora tra le opere meno conosciute del poeta recanatese per l'intervento censorio del padre.
Si tratta di un canto ispirato da un fatto di attualità che allora fece molto scalpore e che nella sua fase conclusiva si svolse a Macerata: il processo per un caso di procurato aborto seguito dalla morte della giovane signora di cui, fatto eccezionale per quei tempi, fu riesumato il corpo. Dall'incontro tra il fatto di attualità, le problematiche interiori e il genio poetico di Leopardi, scaturì un testo di grande interesse letterario, rivelatore di una sensibilità profondamente moderna, che tuttavia rimase nel cassetto a causa  "delle mille sconvenienze del soggetto" che il padre vi ravvisò, come scrisse lo stesso poeta.
La poesia è stata "raccontata" da Donatella Donati e letta da Rodolfo Craia, insieme a documenti dell'epoca che ne hanno contestualizzato l'ispirazione.
Hanno introdotto Angiola Maria Napolioni e Nazzareno Gaspari.



 
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