Carlo Iacomucci: poetica del segno ed immagine grafica - Accademia dei Catenati - Macerata

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Carlo Iacomucci: poetica del segno ed immagine grafica

STUDI E RICERCHE

di Gian Carlo Torre
Storico dell'ex libris  

La tradizione marchigiana in campo grafico è alta e nota in tutto il mondo.
Dopo personaggi come Federico Barocci, considerato il precursore, seguito da Carlo Maratta nel novecento incontriamo Adolfo de Carolis , Armando Cermignani e Diego Pettinelli che contribuirono allo sviluppo dell'epoca d'oro della xilografia marchigiana ed italiana.
Nelle "Marche" ad Urbino ha sede il fondamentale Istituto Statale d'Arte "Scuola d'Arte per l'Illustrazione e la Decorazione del Libro", ove si sono formate generazioni di artisti calcografi, xilografi, litografi e tipografi e dove hanno insegnato i maggiori nomi dell'incisione, citiamo Arnaldo Battistoni, Giorgio Bompadre, Renato Bruscaglia, Leonardo Castellani, Francesco Carnevali, Carlo Ceci, Nunzio Gulino, Walter Piacesi .
Nel testo "Introduzione alle presenze marchigiane nell'ex libris" ricordavo come la tradizione ex libristica iniziata nel novecento con De Carolis fu continuata da valenti artisti, profondi conoscitori dell'acquaforte e della xilografia, quali Armando Baldinelli, Luigi Bartolini, Giuseppe Mainini, Bruno Marsili da Osimo, Adriana Gai, Attilio Giuliani;  tra le recenti mostre ricordo "il presepe e la natività negli ex - libris" delle festività natalizie e di capo d'anno 2005 - 2006 e " DI VINO " ex libris tenutasi a Cupramontana nel settembre - ottobre 2008.

Tra gli artisti contemporanei attivi e noti, internazionalmente, in campo grafico ed ex libristico ricordo Lanfranco Lanari, Marielisa Leboroni, Walter Valentini e Carlo Iacomuci, nato ad Urbino la " città dell'anima" nel 1949, del quale ci occupiamo in questo scritto
Le difficoltà, la scuola lontana da casa, raggiunta quotidianamente a piedi, l'ambiente circostante, la campagna e i boschi, le difficoltà di dialogo tra i coetanei, per le distanze tra gli abitati, i sacrifici familiari e personali, affrontati, in un continuo confronto con la realtà quotidiana, lo hanno stimolato e forgiato.
La sua passione per l'arte risale ai tempi dell'infanzia soprattutto per la tendenza naturale al disegno, sulle orme del fratello Felice, maestro di vita e maestro della lavorazione del ferro, nel 1961 fu iscritto dalla madre all'Istituto Statale d'Arte di Urbino, sezione metalli, ove si diploma Maestro d'arte nel 1967.
Nel periodo del servizio militare a Roma nella Scuola Genio Pionieri (1969 - 1970) frequenta studi ed ambienti artistici della capitale e il mondo affascinante delle stamperie d'arte assistendo alla realizzazione delle lastre e alla stampa delle litografie e delle calcografie; matura la passione per l'incisione in modo particolare per l'acquaforte. Ritornato ad Urbino nel 1971 si iscrive al Corso Internazionale della Tecnica dell'Incisione  presso la Scuola del Libro di Urbino, "con maestri come Walter Piacesi, Giorgio Bompadre e Renato Bruscaglia, ove ha imparato ad incidere,  ad acidare e stampare", successivamente frequenta per due anni la sezione di pittura dell'Accademia di Belle Arti di Urbino.
Nel 1973 insegna Anatomia Disegnata, all'Accademia di Belle Arti Lecce, dal 1974 al 1985 insegna Figura Disegnata al Liceo Artistico Statale di Varese ove si trasferisce. Dal 1985 al 2008 è titolare della cattedra per l'insegnamento delle Discipline Pittoriche ( Disegno dal Vero ed Educazione Visiva ) presso l'Istituto Statale d'Arte di Macerata.
Notevole l'impegno e l'esperienza tecnico grafica conseguita, con un continuo approfondimento ed una disamina della tecnica incisoria, e la  ricerca condotta nel settore cartaceo "bagaglio fondamentale sia nel mondo della scuola come professore e sia  in quello artistico come incisore e pittore".
Numerosi i riconoscimenti e i premi conseguiti,  gli inviti a mostre nazionali ed internazionali, ricordiamo i servizi di RAI 3 sulla sua attività artistica nel 1983 e nel 1994 incentrati in  particolar modo sulla tecnica dell'acquaforte e della puntasecca.
Le sue prime lastre risalgono al 1971, successivamente ha elaborato un linguaggio personale libero da i vincoli accademici ove esprime la sua forte carica umana e la sua sensibilità.
Inizia , nel 1973, ad incidere il primo ex libris che ritiene " una specialità della grafica incisa in dimensioni piccole".
L'ex libris "usato dai bibliofili è una firma, un timbro un marchio posto sulla prima pagina del libro per riconoscere la proprietà" dovrebbe essere" un privilegio non esteso a tutti ma solo a pochi e veri esperti… ho considerato sempre l'ex libris una mosca bianca o un fiore all'occhiello , non per tutti ma solo per pochi ma veri esperti…in tutti questi anni mi sono quasi sempre limitato a fare solo poche prove di stampa  con il mio personale torchio, per poter avere in giro pochi esemplari nei posti o nei luoghi dove vengono apprezzati".
I suoi ex libris sono realizzati con la tecnica dell'acquaforte eccezion fatta per il primo ex libris realizzato nel 1973 in puntasecca, "l'acquaforte è la tecnica dove mi esprimo meglio sia per la lunga esperienza e sia per il piacere che scaturisce dalla lavorazione non sempre breve prima di arrivare alla fase della stampa" .
Le scritte, gli inserti o i riferimenti letterari non sono per lui ostacolo alla composizione dell'ex libris " il segno - scrittura  fa parte un po' della mia ricerca, anche nelle mie acqueforti, anzi arricchisce lo spazio  geometrico - compositivo e descrittivo".
Nell'ex libris che Carlo Iacomucci ha dedicato a se per i primi venti anni come artista professionista riscontriamo i simboli che ricorrono nella sua opera; abbiamo in alto la sintesi della  perfezione rappresentata  dal cerchio, dal triangolo e dal quadrato, mentre sotto dedica spazio ai suoi simboli ricorrenti quali l'aquilone, simbolo di libertà, di pace e di speranza, e il personaggio o manichino; sulla destra si staglia il profilo del palazzo ducale di Urbino circondato dai suoi momenti ventosi,  cioè la poetica del segno.
Frequentemente ritroviamo rappresentate nei suoi ex libris delle goccioline, di grandezza uniforme,   " queste goccioline sono forme in movimento nello spazio anche compositivo, sono ciò che si muove nello spazio in senso positivo… oltre ad essere degli elementi decorativi si  ricollegano ai sette colori componenti lo spettro della luce",  per questo talora le goccioline sono sette come si osserva in alcuni ex libris. Nella serie degli ex libris per Massimo Battolla, collezionista di cose dantesche, osserviamo in particolare in uno - "Diteli se la luce onde s'infiora" …- due serie di queste gocce ben definite, incasellate, a cinque per volta, sovrastanti e, a due, circondanti le due nicchie  sovrastate da un sole antropomorfo i cui raggi sono separati da segni  fitti, momento di omaggio alla massima espressione della luce che a noi è  permesso percepire.
In alcuni ex libris riscontriamo delle strutture riconducibili a cornici "sono delle paratie di contenimento tipicamente visivo - in parole più semplici è come quando noi apriamo con gli occhi  uno spazio o finestra verso il mondo". Ecco le cornici di Iacomucci "in primo piano, o nel piano mediano o, talora, sullo sfondo apre realtà ed entità altre internate in una dimensione che attinge alla memoria".
La profondità dell'interno della chiesa di S. Firmano, realizzata con un sapiente ed equilibrato giuoco di contrasti e di chiaroscuri dettati dalla contrapposizione dei tratti, fitti, del soffitto con la  scacchiera del pavimento, accentuati dal nitore laterale delle colonne e degli archi,  e il giuoco prospettico danno un risalto al momento celebrativo per M ( Mauro ) e S ( Stefania ) e guidano l'occhio dell'osservatore; la luce del momento è legata alla presenza delle goccioline  che accompagnano i due aquiloni  su cui sono incise le loro iniziali, momento indicativo della loro libera scelta .  
Nell' ex libris per l'oculista  David Lambertucci la profondità della scena che ammiriamo ci fa partecipi delle meraviglie dell'ottica;  gli obelischi e l'alternanza delle tessere bianche e nere del selciato ci inviano allo sfondo, dominato dall'anatomia del bulbo oculare, ed alla visione della pupilla, uno sfondo ove la luce si irradia sconfiggendo le tenebre sovrastate dagli aquiloni simboli di libertà e speranza.   
"Lex - legis" ci introduce nel mondo della legge, è l'ex libris eseguito  per l'avvocato Renzo Merlini; è presente il suo cappello, la bilancia della giustizia, sullo sfondo il particolare di una piazza di Treia, cittadina della provincia di Macerata, dall'alto incombe l'aquilone, il cui significato ci è già noto. L'aquilone segno legato al tema della libertà e della speranza è presente nell'ex libris siglato R ( Renzo ) e R (Roberta) ove è rappresentata la loro futura dimora su cui incombono, moderni dioscuri, protettori, i due aquiloni su cui sono impresse le iniziali di queste due persone "che si uniscono e che prendono il volo incamminandosi per una nuova vita insieme".  
Il paesaggio di Carlo Iacomucci ci descrive, ci presenta figure e paesaggi legati alle visioni, ai nascosti problemi vissuti nell'interno della coscienza, agli eventi della memoria filtrati dai riferimenti ai titolari dell'ex libris arricchiti di simboli - le gocce e gli aquiloni -  "proprio come i segni dei venti delle notti della pioggia sulle terre d'Urbino per dare figura e moderna sostanza lirica a in un nuovo e sempre antico - paesaggio dell'anima -" (Floriano De Santi , 2000 ).  

Gian Carlo Torre
Storico dell'ex libris
Bogliasco-GE - 2009

Carlo Iacomucci nel suo studio a Macerata
ATTIMO FUGGENTE
incisione
INDIFFERENZA
acquaforte
 
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